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 L’odontoiatria conservativa è una branca dell’odontoiatria restaurativa specializzata nella cura dei denti cariati, nelle procedure per l’eliminazione della carie e in quelle relative alla chiusura delle cavità risultanti dal deterioramento dello smalto e della dentina cariata attraverso l’utilizzo di appositi materiali, strumenti e metodologie.

 

Che cos'è la carie

La carie dentaria è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (lo smalto e la dentina). La sua causa è infettiva: l’infezione inizia sulla superficie del dente e procede poi verso l’interno fino a raggiungere la polpa dentale, provocando dolore e infiammazione.

I fattori che determinano le carie dentali sono numerosi. Tra essi ricordiamo:

  • batteri;
  • zuccheri;
  • fattori genetici predisponenti;
  • età.

La carie è causata da batteri che non sono altro che i comuni microrganismi normalmente presenti nel cavo orale, di norma sotto forma di placca batterica. Ecco perché la primissima forma di prevenzione della carie consiste in un' attenta igiene orale.

Va però precisato che la carie può svilupparsi anche nel caso di abbassamento delle difese immunitarie: in questo caso, viene dato sfogo al potenziale patogeno dei batteri che procedono a dissolvere la matrice minerale e organica che compone il dente, creando appunto lesioni cavitate.

I batteri si nutrono di residui alimentari (in particolare di zuccheri) e producono metaboliti a pH acido che determinano dei varchi nello smalto. Quest’ultimo assume un aspetto poroso in quella che viene definita “carie superficiale” e che ha la caratteristica di essere sempre asintomatica.

Al contrario, quando lo smalto dei denti viene completamente oltrepassato, i batteri riescono a raggiungere la dentina, caratterizzata da un maggiore contenuto organico e attraversata da piccolissimi canali, i “tubuli”. Ecco, quindi, che il processo carioso procede in maniera più rapida e diventa cavitato nel momento in cui la matrice dentinale viene completamente distrutta.

Tanto più la carie si avvicina al tessuto pulpare, tanto più batteri e prodotti tossici del processo di degradazione sono in grado di attivare processi infiammatori attraverso i tubuli. Proprio da questo processo nasce la dolorosa sintomatologia che caratterizza la carie profonda: la pulpite.

 

Cura della carie

La terapia d’elezione della carie sintomatiche e/o cavitate consiste nella rimozione del tessuto cariato mediante l’utilizzo di strumenti meccanici o manuali, e nell’otturazione della cavità residua con materiali estetici diversi (il composito, i cementi vetroionomerici, gli intarsi in oro o ceramica), a seconda delle esigenze estetiche e funzionali.

 

Come prevenire la carie dentale

Per la prevenzione della carie è fondamentale sottoporsi almeno due volte l’anno a sedute di igiene orale professionale: è quindi necessario recarsi presso il proprio odontoiatra, che può avvalersi della collaborazione di un igienista dentale.

Sarà poi altrettanto importante dedicarsi ad una attenta igiene orale domiciliare quotidiana, con l’ausilio di strumenti quali dentifricio, spazzolino e filo interdentale.

E' utile ricordare che il fluoro ha la capacità di remineralizzare lo smalto dentale, bloccare le vie metaboliche dei batteri responsabili della carie e ridurre l’adesività batterica sulle superfici dentarie.

 

Sigillatura dei molari

Utile pratica di prevenzione primaria della carie è la sigillatura dei solchi dei primi molari in bambini di 7-8 anni.

È infatti dimostrato che il 90% delle lesioni cariose si sviluppa sul 10% della superficie dentaria totale, rappresentata proprio dai solchi sulla superficie occlusale dei molari. Sigillando questi solchi con una resina fluida si protegge il dente dall’attacco degli acidi dei batteri.

La pratica è regolarmente eseguita da anni in varie nazioni inclusa l’Italia: il dentista irruvidisce i solchi con un prodotto chimico acido (fosforico) e poi sigilla i solchi con il materiale resinoso che indurisce alla luce. Infine, dopo i controlli occlusali del caso, pone sulla resina una vernice di fluoro che intensifica il rilascio della sostanza.

È anche possibile la sigillatura di solchi e fossette dei molari definitivi, utilizzando resine molto fluide che vengono fissate sul dente mediante mordenzatura e polimerizzazione.

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